13 libri da leggere sotto l’ombrellone

Tra un cocktail al tramonto, una playlist musicale e un tuffo al mare, trova anche il tempo per leggere…

Le Parche Edizioni

Libri sotto l'ombrellone

Entusiasmo e… tanta voglia di tornare

Di ritorno dal Salone Internazionale del Libro di Torino eccoci a condividere le nostre sensazioni.

Per noi è stata la prima apparizione in questo grande contesto. Una meta che alcuni mesi fa ci sembrava impossibile, irraggiungibile, e che invece si è materializzata e ci ha regalato tantissime emozioni, grazie, soprattutto, all’appoggio di chi ci segue e crede in noi, nel nostro lavoro e nella nostra professionalità. Abbiamo respirato il profumo del mare in un oceano fatto di carta e navigato in un flusso di pensieri, tra poderose onde fatte di parole e versi che ci hanno accarezzato dolcemente salvandoci dalla deriva dell’ipocrisia… ma quello che ci ha colpito maggiormente, sin dal primo istante, è stato l’entusiasmo stampato sul volto delle persone presenti al Salone, sia espositori che visitatori, sempre sorridenti e felici, sì… adesso possiamo confermarlo, il Salone del Libro di Torino è un mondo magico dove la fantasia non ha confini, anzi va “Oltre il Confine”. Abbiamo conosciuto persone stupende che hanno arricchito il nostro bagaglio culturale e adesso… siamo già proiettati alla 31ª edizione che si svolgerà dal 10 al 14 maggio 2018.

Recensione per il libro di Dora Buonfino

Cristina Scarfò, che ha letto il libro “Scrivo per te” di Dora Buonfino, ha voluto lasciarci la sua personale recensione in merito e vogliamo condividerla con voi:

“Queste storie sono belle, ognuna in modo diverso. Le ho assaporate, mi sono piaciuti i finali un po’ a sorpresa. I protagonisti sono un po’ troppo fortunati, mi viene quasi da protestare che nella realtà non si è così fortunati, ma penso non si debbano leggere come storie realistiche. Se abbandono per un attimo il criterio di veridicità che tendo ad attribuire a tutto quello che leggo, e provo a leggerle come fantasie o sogni d’amore, magari immaginati dai protagonisti stessi, riesco a farmi coinvolgere senza invidiarli troppo. Sono storie che lasciano un senso di dolce-amaro: tutto dipende dalla prospettiva in cui scegliamo di porci, se vogliamo lasciarci andare a crederci oppure no. La sensazione che ho provato leggendo è stata di voler essere una di quei protagonisti. Il motivo non è semplicemente il lieto fine (vero o immaginario? La risposta ha più fascino se resta velata), che giunge come un premio alla tenacia di chi sa cosa vuole; non è solo per questo. È perché i personaggi di Dora possono essere uomini o donne, voci adolescenti o adulte, ma tutte hanno qualcosa in comune: provano sentimenti veri, autentici, che non sanno dissimulare e che proprio per questo li nobilitano. In un mondo di apparenze, loro non sanno mentire, non riescono a nascondere le emozioni, i sospiri, le vampate che li percorrono, perché in fondo non vogliono farlo. Fingere sarebbe più comodo, più rassicurante sarebbe l’inazione, ma dentro di loro c’è un istinto più saggio che sa cosa farà la loro felicità: e scelgono di lasciarsi guidare da questo impulso e rischiano di sembrare ridicoli, patetici, maniaci, avventati… di comparire nudi e inermi, con la loro semplice verità, davanti alla persona che amano. Il modo in cui si dichiarano è un piccolo atto eroico perché è un modo semplice, netto e inequivocabile di comunicare. Questi personaggi non hanno malizia, dicono esplicitamente «Guardami!»oppure «Sì, è vero, correvo per te», o a volte non dicono niente, lasciando che i gesti parlino per loro. È un modo di comunicare che mi fa pensare a quello così chiaro e preciso che ammiro nei bambini, che non hanno ancora imparato le bugie e i giri di parole dietro cui si nascondono gli adulti. È questo che rende questi personaggi così nobili ai miei occhi, e che mi fa desiderare di essere una di loro, capace della loro sincerità disarmante, che puntualmente conquista i loro amati… Anche se forse è soltanto un loro sogno.”

Cristina Scarfò, 12 ottobre 2016

Scrivo per te – Dora Buonfino

Tracce sulla sabbia…

“Ti affascinavano quelle impronte lasciate sul bagnasciuga, consumate pian piano dall’acqua che a ogni passaggio le tirava a sé con un affondo d’amore. Un donarsi che ti intrigava e che risvegliava la fantasia, stimolando i tuoi sensi…”

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La fame di amore è una compagna perfida, capace di spianare la strada verso mete sorprendenti che mai, a stomaco pieno, ci sogneremmo di prendere in considerazione. Eppure di solito sono percorsi utili, talvolta dolorosi, che ci aiutano a trovare una risposta, anche inconsapevole, utile a placare il bisogno di dare e ricevere amore. Uno dei percorsi più accattivanti che entra nell’immaginazione quando la solitudine ci spinge a creare mondi fantastici con il pennello del romanticismo (il mare, il bosco…) e a inventare o rivivere situazioni di abbandono, di adescamento, di tenerezza o di copulazioni selvagge, dove però, alla fine, la gioia arriva soprattutto per la gratitudine di aver condiviso con i nostri amori momenti in cui ci si è ascoltati e compresi. Il sogno o la memoria forniscono, già pronti e sfornati, ottimi complici per piangere o rallegrarci. E chissà che un giorno non ci si possa svegliare da quel torpore emozionale che fa tanto male (ma anche tanta compagnia) per scoprire che nel frattempo abbiamo lasciato andare i pesi superflui, persino l’amore come “bisogno”, senza il quale è più facile camminare verso la meta (la comprensione, l’ascolto) partendo da una prospettiva diversa.

Irene Cabiati

Il requisito primario per essere uno scrittore

Avete deciso di provare a scrivere e di diventare scrittori veri, quindi abbiate il coraggio di provarci e chiedervi se esistono dei requisiti per avviare questa attività unica e incredibile che porta guadagni, sconfitte ma anche tante soddisfazioni. Per prima cosa avete scelto di essere scrittori professionisti o scrittori per passione? Per quale motivo volete passare gran parte del vostro tempo su una tastiera? Che cosa vi porta a viaggiare con la mente? Dovete prendere spunto da questa affermazione per capire che cosa vi spinge veramente a raggiungere il mondo dell’editoria. Pensate che lo scrittore professionista sia la persona che si sveglia al mattino e dedichi tutta la sua giornata a scrivere? Di certo, uno scrittore di alto livello non s’improvvisa da un giorno all’altro, ma sicuramente ogni scrittore sceglie di fare questo lavoro per passione, per dedicare la maggior parte del suo tempo, ma soprattutto per realizzare opere in cui crede. Possiamo fare un esempio dei grandi romanzieri e dei saggisti, che si alzano dal letto anche nel cuore della notte per mettersi a scrivere. Il requisito primario è quello di avere la passione per la scrittura, poi che sia la possibilità di vivere con un cartaceo o che sia quello di un e-book, l’obiettivo deve essere quello di portare il pane sulla tavola, ma prima del guadagno bisogna pensare al desiderio di scrivere. Forse è per questo motivo che non vi sentite di essere degni di essere chiamati scrittori? Avete paura di non aver quel trascinamento o quelle idee che servono? Spesso, gli argomenti e i personaggi che animano un libro, hanno origine dalla vita che vivete tutti i giorni, quindi nessuno può vietarvi di scrivere un’opera autobiografica. La maggior parte degli scrittori emergenti, cerca di vivere questo modo di vita e vuole ottenere il massimo dalla passione. Dovete essere caratterizzati dal desiderio di farvi venire la voglia di rendere tutto perfetto, e soprattutto dovrete imparare a mettervi nei panni del lettore. Immaginate una vita diversa da quella che vivete ogni giorno? Abbiate il coraggio di verificare rapporti famigliari e di cambiare tutto nella vostra vita unica creata solo nel vostro libro, si tratta di un modo innovativo di sognare ma che vi aiuterà a vivere le situazioni nei migliori dei modi. Il vostro obiettivo principale è quello di riuscire a esprimere la veracità, quindi, imparate ad accendere la lampadina che fa parte di voi, osservate e ascoltate il mondo intorno a voi e potrete sfruttare diverse potenzialità per vivere nel mondo incredibile mai visto prima. Il romanzo potrò essere scritto anche con calma, abbiate il coraggio di valutare la scelta dell’ambientazione, dei movimenti e dei moti e poco alla volta la storia si creerà da sola e renderà tutto più semplice. Dovrete riuscire a captare delle sensazioni uniche e originarie, provate le emozioni in modo diverso e abbiate il coraggio di verificare il momento migliore sotto diversi punti di vista. Imparate a vivere con intensità il presente ascoltando ogni dettaglio che la vita vi offre e tutte queste informazioni vi aiuteranno a raccogliere la vita, utilizzando come e quando desiderate la soluzione migliore sotto diversi punti di vista. Gli scrittori veri non scrivono mai a comando e non timbrano il cartellino ma ovviamente nessuno vi aiuterà a valutare le vostre attenzioni, dovrete fare tutto da soli. Quindi preparatevi solo a vivere il lato migliore, abbiate il coraggio di vivere al meglio, e poco alla volta sarete in grado di valutare la scelta migliore, non dovrete far altro che provare, e trovare il modo per verificare l’andamento di un equilibrio unico e rappresentativo che non deluderà le aspettative del lettore.

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Come inventarsi un personaggio.

Per essere scrittori è fondamentale avere molta fantasia e soprattutto avere una mentalità molto aperta. Gli aspiranti scrittori in cerca di relazioni uniche con i loro lettori, desiderano ottenere il massimo sotto diversi punti di vista e per questo è fondamentale a creare un personaggio, definendo la scena iniziale. Considerate il fatto che il personaggio deve essere da qualche parte, quindi che sia una città europea, italiana o estera, la scena deve approfondire al meglio la storia del personaggio, altrimenti senza di essa non si farà nulla in alcun caso. Al secondo posto vi consigliamo per la creazione del personaggio, di basarvi su di una storia enorme e molto vasta, dove avrete bisogno di scegliere una vasta serie di personaggi, con caratteristiche diverse, oppure se optare per un racconto dove non è necessario avere più di un personaggio singolo.
Dopo aver fatto questa importante scelta, assicuratevi di pensare in maniera creativa, infatti, dalla prima cosa che viene in mente ovvero il personaggio, dovrete inventarvi qualcosa di unico e originale per attirare l’attenzione dei lettori. Non è nemmeno detto che un personaggio deve essere umano, pensate al libro di Hemingway: “Il vecchio e il mare”, uno dei protagonisti è un pesce spada e non una persona.
Per iniziare al meglio il vostro racconto, basatevi immediatamente su un archetipo, tutto quello di cui avete bisogno dipende direttamente dalla vostra storia. Quindi partendo da un concetto ampio, potrete prendere delle decisioni che cambieranno il mondo del vostro personaggio, fino a quando tutto il resto sarà superfluo e si dovrà viaggiare con la mente.
Oltre che scrittori, dovrete sentirvi come scultori che eliminano il marmo in eccesso, in questo modo potrete svelare a tutti i lettori quello che si nasconde dietro di voi. Che cosa desiderate veramente? Un protagonista che sia l’eroe della situazione o un cattivo di turno? La storia potrebbe essere resa ancora più interessante includendo tanti eroi, amici che tradiscono, femmine che fanno le false. Pensate ad ognuno di questi personaggi nella vostra storia, la fantasia ha creato degli archetipi e il loro carattere è stato formato in base allo sviluppo della storia. Come avviene in ogni racconto, non vi stancheremo mai di dirvi che è fondamentale aggiungere caratteristiche specifiche. Quindi tratti somatici, carattere, dimostrate che il vostro personaggio sia capace di mostrarsi come una scultura nascosta nel marmo, a questo punto pensate a cosa volete ottenere, e pubblicate quello che vi piacerebbe anche leggere.
Quali sentimenti dovranno trasparire? Amore, Pena? Repulsione o compassione? Iniziate da questo e potrete valutare se il vostro personaggio debba essere uomo o donna, questa scelta è molto importante perché tutto si baserà sul conflitto tra il personaggio e la storia. Se avete costruito un ragazzo arrogante, la donna dovrà avere un carattere completamente diverso.
Inoltre anche l’età è un punto molto importante, perché più vecchio sarà il personaggio e maggiori caratteristiche di fascino dovrà portare con se. Un giovane ladro non dovrà affascinare particolarmente il pubblico, ma il vecchio saggio, anche se malvagio, dovrà dimostrare una certa esperienza alle spalle.
Pensate anche alla possibilità di creare dei personaggi che possano essere contraddittori tra di loro, magari malati di bipolarismo e interessanti da conoscere proprio per questo motivo. Alla base delle avventure d’amore e di guerra o di altro tipo, scegliere il tipo di personaggio è molto importante, quindi prendetevi tutto il tempo che vi serve e scoprite il meglio della vostra fantasia.

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E’ una storia per me?

Non è detto che qualsiasi idea possa trasformarsi in una storia adatta a voi. Per esempio, c’è chi non riuscirebbe assolutamente a scrivere una storia di magia, perché si rende conto che in fondo alla magia non crede. Può darsi che si diverta a leggere storie dell’occulto, ma non riesce a prendere sul serio la magia o, perlomeno, non con la serietà necessaria per poter scrivere qualcosa di convincente sul tema. Di tanto in tanto, può essere interessante seguire le regole del gioco stabilite da un altro scrittore, ma non è detto che la cosa possa coinvolgere veramente fino in fondo. Se ci pensate, è ciò che accade alla maggior parte delle idee che vengono in mente a noi tutti, non importa quale sia l’origine: semplicemente non hanno una grande importanza per noi. E se non riescono a interessare noi, in primo luogo, come si può pensare che interessino al lettore? Ne risulterebbe una forzatura, un  prodotto meccanico, intellettualistico, poco convincente. Questo è ancor più vero nel caso di argomenti che comunque dovrebbero suscitare il nostro interesse, come per esempio, la crudeltà dei genitori, l’infedeltà del coniuge, un conflitto nucleare, la fame nel mondo o una cura per le malattie più gravi. In definitiva, il vero significato del suggerimento “Scrivi solo di quel che conosci” è questo: scegliete argomenti che vi sembrano davvero importanti e che possano costituire una sfida, almeno sulla carta. Molto spesso l’idea per una storia valida non è basata su qualcosa che già conoscete e di cui avete stabilito la natura; le cose troppo definite richiedono al massimo delle spiegazioni, ma non ispirano una storia coinvolgente. Meglio quindi situazioni, persone e ricordi in grado di stimolarvi, problemi che volete risolvere e capire per voi stessi: insomma, esplorazioni non spiegazioni. Questo sarà allora il primo interrogatorio al quale rispondere: sono di fronte a qualcosa che mi interessa veramente, qualcosa che in parte comprendo, qualcosa che sembra promettere un risultato?

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