Il Rione Sanità – Vivere Napoli

Il rione Sanità , con tutte le sue ricchezze storico/artistiche, potrebbe essere uno dei luoghi più ricchi del mondo. Esempi: Il Cimitero delle Fontanelle; gli Ipogei alla via Cristallini, i palazzi del Sanfelice e altri, le cavita greco romana, le catacombe di san Gaudioso e san Severo, Chiese, Basiliche, via Vergini a doppia Y, Totò, Maddalena Cerasuolo, Chiurazzi, etc. Il rione Sanità  ha una storia millenaria che si racconta solo assaporando, con prudenza, le sue strade. L’ingresso è quello nel largo Vergini, che si biforca a doppia Y con due palazzi che danno la punta. Su per il corso, il gigantesco mercato della frutta. Impressionante è il Palazzo dello spagnolo, magnifica e arditissima costruzione del 1735. Il Sanfelice padroneggia i pieni e i vuoti, sbalorditive facciate e tortuose scale. Una danza di giardini, curve, ringhiere. Sembra uno di quei quadri di Escher che se li segui con il dito ti perdi, ma se ti perdi con lo sguardo è facile che qualcosa alla fine la trovi.
Da non crederci che è stato costruito per abitarci, ci si avvia attraverso un percorso misterioso, un labirinto dove la strada crea la luce. Compare, scompare, illumina giusto quello che ci serve per vedere quello che l’artista vuole farci vedere. E che suggestione di colori! Palazzo Sanfelice appena ristrutturato brilla di un verde smeraldo su un tappeto bianco luminoso.

Nel 700 la Sanità  era salubre di boschi e bellissime ville aristocratiche, percorsi resi confortevoli per il re che doveva raggiungere Capodimonte. Quando il giro sembrò troppo lungo si risolse con il ponte. Lasciando il quartiere senza ragione, come un’isola a cui mancano appigli. Contro ogni convinzione, che lo vorrebbe quartiere maledetto, la sanità ha una lunga memoria operosa, di artigiani e operai. I guantai più ricercati del mondo, che si contendevano il primato con Grenoble, e poi falegnami, calzolai, venditori ambulanti, imprenditori. Con tradizioni, culti e un concentrato di meraviglie da lasciare a bocca aperta. Ritorna l’anima napoletana nei suoi conflitti latenti, vita, morte e resurrezione: il Cimitero delle Fontanelle, le numerose Basiliche, i palazzi, gli ipogei,le cavità  sotterranee, le catacombe e gli affreschi, via Cinesi, San Gennaro dei Poveri. Il fasto di Santa Maria la Sanità  e l’interno simile alla bocca di una balena, quella di Giona, magari, per non essere blasfemi. In gola a quest’enorme fauce si custodisce l’altare della chiesa originaria, l’ingresso alle catacombe di San Gaudioso. Mentre un pilone finisce infilzato nell’ellittico chiostrino, lasciandolo lì compreso, al pari di una bellezza sfigurata.

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