Per comprendere al meglio chi siamo, per riempire quel vuoto che portiamo dentro e riuscire così ad assimilare tutto ciò che ci circonda, abbiamo bisogno di spazio e di silenzio. L’idea del nostro essere a volte ci limita, ci impedisce di respirare a pieni polmoni l’essenza della vita, ci penalizza e ci canalizza sempre di più in un mondo caotico e rumoroso, quasi sempre imprevedibile, in cui non esiste più il presente e tutto intorno ci appare falsato. Il silenzio allora diventa uno spazio che ci accoglie e assimila tutto ciò che sorge dall’esperienza di esistere: ci restituisce la verità su chi siamo e ci dona una visione reale del mondo. Un silenzio accogliente che si fa contenitore e trattiene ciò che nasce, che sboccia. Attraverso il silenzio la nostra energia si trasforma in ascolto: l’ascolto del respiro, delle sensazioni che fluiscono nel corpo, delle emozioni che sorgono istintive e danno forma alla realtà intorno a noi e dentro di noi. Ma dall’ascolto dei pensieri che sorgono spontaneamente nella nostra mente, possiamo decidere quali lasciare andare e quali invece tradurre prudentemente in azioni appropriate e utili. Saggiamente l’autrice ci parla anche del silenzio pieno, il silenzio tranquillo e pago di sé, che contiene al suo interno un sentimento che cresce, un silenzio fatto di sguardi, di sorrisi e profumi, un silenzio da contemplare e accettare. La cognizione di quello che avviene intorno a noi non sipuò spiegare né intendere razionalmente, è un mistero che esula dai limiti della capacità razionale dell’uomo.
“I PRATI DI GIRASOLI” di Simona Sigillo
Un romanzo tutto da leggere…