A Firenze nel 1854 si era formato un gruppo di giovani appassionati di un “genere” allora trascurato nella tradizione toscana: il paesaggio. Questi artisti avevano dato vita ad una comunità chiamata “Scuola di Staggia”, capitanata da Serafino De Tivoli. I pittori di questa scuola. prediligevano un tipo di rappresentazione della natura privo dei toni solenni ed immobili delle vedute classiche, dipingevano all’aperto nei pressi del Castello di Staggia. Purtroppo delle opere allora dipinte non ne è sopravvissuta una attribuibile con certezza.
Saverio Altamura (1826-1897) fu uno dei primi pittori che portarono al Caffè Michelangiolo di Firenze la nuova tendenza pittorica, avendo visitato, nel 1855, il padiglione realista di Gustave Courbet, realizzato a Parigi in occasione della Esposizione Universale. In quella occasione erano con lui Domenico Morelli e Serafino De Tivoli (1826-1892), così, proprio a partire dal 1855, Firenze divenne il centro in cui andò maturando il nuovo stile, Macchiaiolo, con il concorso di artisti toscani e di altra provenienza che si concentravano sulla resa dei rapporti cromatici e tonali di due frammenti di realtà, prescindendo dal disegno e dal chiaroscuro perché in natura i contorni non esistono……..
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