A tu per tu con Nicoletta Fiori…

Una piacevolissima intervista a Nicoletta Fiori, autrice del libro “Chela”, da parte di Sabina Filice, giornalista e fotografa, sul quotidiano “Corriere dello Spettacolo”.

https://www.corrieredellospettacolo.net/2021/04/29/a-tu-per-tu-con-nicoletta-fiori-dal-12-febbraio-in-libreria-con-il-suo-romanzo-chela/

Nicoletta Fiori, classe 1974, è un’insegnante di inglese e traduttrice, abita a Torino e fin da piccola è stata appassionata di lettura e di scrittura. Si considera una persona aperta di mente e da sempre si è dimostrata curiosa nei confronti del mondo che la circonda, tanto da eleggere come suo hobby principale il viaggiare, come mezzo per scoprire culture diverse e confrontarsi con le stesse, in modo da ampliare i propri orizzonti. Ha vissuto in Inghilterra ed in Olanda, dove spesso ama tornare. Ha due figlie di 12 e 15 anni alle quali è molto legata. È caparbia, determinata, poco paziente e permalosa. Adora la natura, la musica, ballare, sciare, ama la compagnia di sé stessa, così come quella delle persone a cui vuole bene. Adora sperimentare in cucina e creare nuovi piatti e ultimamente si è orientata principalmente su cibi sani, biologici e salutari. Non disdegna, però, un buon bicchiere di rosso o un prosecco. Il 12 febbraio 2021 ha coronato il sogno di una vita di pubblicare il suo romanzo di esordio, “Chela”, edito da Le Parche Edizioni...

“CHELA” di Nicoletta Fiori

Una protagonista femminile forte. Allora questo è un romanzo per le donne?

Sicuramente la componente femminile è preponderante e il personaggio vive una serie di eventi ed emozioni in cui la maggior parte delle donne può riconoscersi. Ma una cosa che negli ultimi tempi mi ha fatto un piacere immenso, è scoprire che anche molti uomini ci si sono immedesimati, soprattutto quelli appartenenti alla mia generazione… hanno potuto rivivere atmosfere e sensazioni che riconoscono proprie e luoghi da cui sono passati nella loro vita, sia in senso vero che figurato. Quindi più che definirlo un romanzo per le donne, lo definirei un romanzo per persone sensibili, nel senso meno mieloso del termine e più etimologico, cioè per persone particolarmente ricettive verso gli stimoli intellettuali e sentimentali.