“Due passi insieme” di Chiara Zammarchi

Dopo un viaggio si può tornare profondamente cambiati e, più spesso di quanto si possa pensare, riadattarsi nuovamente al solito stile di vita diventa impossibile. Non pochi sono i casi di persone che, dopo aver trascorso una vacanza indimenticabile, prendono la decisione irrevocabile di far ritorno in quel luogo appena visitato e decidere di trascorrervi il resto della propria vita.
Quante volte abbiamo accarezzato il sogno di dare una direzione diversa alla nostra vita?  E quante volte abbiamo abbandonato tale idea perché la ragione ha preso il sopravvento sull’istinto? Usiamo il termine “ragione” per celare la paura insita in ognuno di noi di deviare il percorso che abbiamo intrapreso e per non ammettere neanche a noi stessi di non avere il coraggio di metterci in discussione, di navigare verso un mare incerto e trasformare la nostra esistenza…

lacapannadelsilenzio.it

Due passi insieme finale

“Il trovarsi in un paese che non è il tuo ha un fascino che toglie il respiro, può regalarti attimi di un’intensità unica, pieni di emozioni. La voglia di conoscere qualcosa di nuovo e, a volte, totalmente differente da quello che pensiamo, inebria sempre il mio cuore. Mi sentivo più leggera e questo accrebbe le mie possibilità di riuscita. Ero carica di energie e riuscivo a sorridere anche in momenti difficili, come quando, arrivati alla fermata della metropolitana, incontrammo la nostra prima difficoltà. Non c’era l’ascensore e le scale mobili erano troppo strette per il nostro passeggino, quindi dovemmo sganciare i borsoni laterali, prendere in braccio Gioele e chiamare gli addetti della metropolitana per farci aiutare. Una volta usciti alla luce del sole, lo splendore di Madrid mi lasciò senza fiato, a cominciare dalla “Gran Vía” del 1910, che rappresenta l’emblema della città e che viene attraversata da un fiume di persone a qualsiasi ora del giorno. Un quartiere fuori dal tempo, che ospita cinema, teatri e i più grandi i negozi della capitale, oltre ad alcuni edifici emblematici e i primi grattacieli di Madrid. La bellezza di un viaggio è la scoperta di qualcosa di nuovo che nasce attraverso la conoscenza di un altro modo di vivere, di parlare, di sorridere e d’essere, mi piace assorbire le tradizioni e le sensazioni che trasmettono, sento la necessità di aprirmi al mondo e accogliere, sentire, la voce del cambiamento…”

Due passi insieme

“La bellezza della vita è riuscire ad ammirare e cogliere tutte le sfumature e le diversità che ci circondano. Ogni giorno andiamo incontro a mille cambiamenti e ci scontriamo con altrettante novità, così da ritrovarci in un luogo totalmente diverso da quello calcato il giorno prima e anche se tutto appare più faticoso, non dimentichiamo mai chi siamo e dove vogliamo andare, perché il mondo cambia in continuazione e quindi, anche il terreno che calpestiamo e tutto ciò che ci circonda”.

Chiara Zammarchi

 

“Due passi insieme” di Chiara Zammarchi

Il cammino riporta le persone alla semplicità, le costringe alla frugalità, ogni passo è un invito a ripensare alla scala dei valori. Lo zaino diventa il simbolo del fardello che dobbiamo portare sulle spalle nella nostra vita quotidiana, di come i beni materiali da cui non vogliamo separarci diventino un peso. Svuotare lo zaino, regalare un indumento, un paio di scarpe che ci pesano, lasciarlo in un ostello a disposizione di chi ne ha bisogno, diventa un gesto liberatorio, che dà immediato sollievo alle nostre spalle, che rende il nostro passo più lieve.
La condivisione, l’empatia, la solidarietà, lungo un cammino smettono di essere parole e diventano uno stile di vita quotidiano, una necessità. Lungo il sentiero si costruiscono amicizie profonde nel giro di pochi chilometri, con dinamiche impensabili nella vita di tutti i giorni. Amicizie che spesso proseguono per anni dopo la fine del viaggio, anche se ci si trova in nazioni diverse. Per questo, e non solo per questo, tante persone oggi si mettono in cammino.

“Il cammino di Santiago di Compostela è una cronaca emozionale che racchiude in se la forza e la bellezza di un’alba. In chi lo compie, si manifesta il bisogno di ritrovare il senso profondo della propria esistenza, che spesso la vita quotidiana, con il suo ritmo incessante, dimentica o, con le mille attività e i diversi impegni, frantuma. Nello stesso tempo, durante il pellegrinaggio, si rinnova il desiderio di aprirsi a orizzonti più ampi di quelli che i nostri occhi vedono. Il pellegrinaggio quindi, come ogni cammino, è un itinerario di liberazione e un naturale processo di espansione. Lungo il cammino, le debolezze del corpo, le sue fragilità, le sue piaghe e le asperità della strada, si mostrano in piena luce, con pudore e semplicità. La stessa cosa avviene per le debolezze dell’anima, dell’essere umano completo. Più che altrove, o in circostanze diverse, la lontananza dalla propria casa o l’assenza di barriere abituali permette alla parola di ritrovare libertà, spogliandola da schemi e sovrastrutture.”

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